Così nacque il mito della Costa Smeralda 02/03/2016

C'era una volta un promontorio circondato da spiagge dalla sabbia candida, insenature di granito rosa, fondali marini cristallini, che risaltavano nel verde della macchia mediterranea.

Si chiamava Monti di Mola ed era un luogo disabitato, non adatto all'allevamento e all'agricoltura. Solo le capre, riuscivano ad abitare quei luoghi d'incanto.

Negli anni '60, un funzionario della Banca Mondiale, Mr Jhon Duncan Miller fu inviato in Sardegna per verificare come procedesse il programma di sviluppo economico dell'isola. Egli rimase profondamente colpito dalla bellezza selvaggia del luogo. Rientrato a Londra, convinse suoi influenti amici ad acquistare dei terreni nell'area.

Tra questi un giovane principe ismaelita, Karim Aga Khan, si innamò di quei luoghi. Decise di non essere solo uno spettatore ed iniziò a lavorare ad un grande progetto che si realizzò con l'edificazione della Costa Smeralda. 

Convocò i più importanti architetti a livello internazionale, per redigere un progetto del piano di urbanizzazione. Spiccavano i nomi degli Architetti Vietti, Busiri Vici, Couelle e Simon. L'obbiettivo della progettazione era quello di armonizzare natura e insediamenti, evitando uno sviluppo frammentario. 

Nel 1962 fù costituito il Consorzio Costa Smeralda, nato su una scelta di qualità che guidasse la nascita e lo sviluppo urbanistico dell'area.

Negli stessi anni fu creata l'Alisarda, una compagnia aerea per permettere ai magnati di tutto il mondo di raggiungere la Costa Smeralda.

Lo sviluppo urbanistico del territorio seguì il genio dei suoi progettatori, che ispirati dall'antica architettura degli stazzi galluresi, riuscirono a mantenere intatto l'obbiettivo di non turbare il fascino selvaggio di quei luoghi. Dal piccolo borgo di Porto Cervo, costruito sul porto naturale, seguì l'edificazione delle colline circostanti.

Era raggiungibile solo da pochi eletti, ma viveva uno sviluppo crescente in maniera esponenziale. La comunità locale accoglieva con rispetto e discrezione i nuovi ospiti, venendo travolta da una nuova atmosfera di progresso e sviluppo economico. C'era stima nei confronti dei nuovi arrivati, che procedevano con rispetto per le persone ed i luoghi.

Si raccontano molte storie sull'affabilità e la gentilezza di quegli uomini potenti che trattavano con i proprietari di quelle terre, che coordinavano il loro lavoro e offrivano loro squarci di vita mai immaginati prima.

Era l'epoca delle prime discoteche, delle sfarzose feste dei principi, dei primi yachts... era l'epoca in cui nasceva il mito.