Laicu Roglia, il Robin Hood della Gallura dell'Ottocento. 02/03/2016

 

Immaginate di essere in Gallura nei tempi antichi, tra i promontori di quella che è diventata la Costa Smeralda e i suoi dintorni.

Immaginate di essere davanti ad un fuoco, in una fredda serata d'inverno.

Immaginate un saggio narratore che racconta le storie raccontategli dai suoi avi.

Si parla di un uomo.Un uomo di cui si ha ancora memoria. Il suo nome rieccheggia di casa in casa e passa nella penna degli scrittori.

Laiucu era nato a Telti, un paesino vicino ad Olbia. Da giovane fu accusato del tentato omicidio del suo fratellastro e di sua moglie e considerato fautore di agguati e omicidi che seguirono alla vicenda.

Decise di scappare e divenne latitante. Si spinse fino alle campagne di Arzachena, ottenendo protezione dai pastori in cambio di lavoro.

Questo accadeva spesso in Gallura. I banditi che scappavano dalla loro sorte vagavano per le campagne, aiutando i pastori e i contadini in cambio di ospitalità.

Ma lui era diverso. Laicu Roglia era un bandito d'onore. La sua abilità di paciere riusciva ad appianare i conflitti più acri. Mediava tra famiglie nemiche, faceva rispettare gli accordi e la parola data. 

Non è ricordato per atroci imprese brigantesche ma per il ruolo sociale che aveva assunto durante la sua latitanza. 

Era un uomo in fuga che si fermava poco, che ad ogni tappa lasciava il segno.

Tra funambolesche fughe dalle forze dell'odine, agguati e conflitti a fuoco riusciva ad essere un punto di riferimento per quella comunità isolata e per chiunque si trovasse in difficoltà. 

Le verità della sua scomparsa si perdono nella notte dei tempi. Si narra di una sua fuga in America. Secondo alcuni è stato tradito da un amico e ucciso per incassare la taglia sulla sua morte. Qualcuno disse di averlo riconosciuto moti anni dopo ormai vecchio.

Rimane la leggenda. Il suo ricordo mentre si cammina sui monti e tra gli antichi stazzi.